Sacro Cuore Viareggio
Viareggio Via Sant’ Antonio M. Pucci, 65
La Casa di Riposo “Sacro Cuore di Gesù” è una Residenza che accoglie anziani autosufficienti e non, strutturata in due moduli: Casa di Riposo e RSA. E’ gestita dall’Associazione Caritativa “Casa di Riposo Sacro Cuore di Gesù” ONLUS. A Viareggio è conosciuta e ricordata come l’”Istituto dei Poveri Vecchi”.
Un po’ di storia
Le radici storiche affondano nel 1918 quando due viareggini, Enrico Paladini ed il maestro Antonio Cinquini in servizio militare uno a Prato e l’altro a Firenze, fecero lo stesso voto al Sacro Cuore di Gesù, inconsapevoli l’uno dell’altro: “se avrò salva la vita e rivedrò i miei cari, se la mia patria otterrà la vittoria, nel mio paese e per mia iniziativa un tempio e un istituto di beneficenza sorgeranno ad eternare le tue glorie e i figli d’Italia, caduti sul campo dell’onore, saranno quindi perennemente ricordati e suffragati”.
E’ l’idea che sta all’origine della Casa di Riposo, i cui primi ospiti vengono alloggiati in un vecchio fabbricato in cattive condizioni posto in via Cairoli, appartenuto alle Suore Mantellate: acquistato dal comitato organizzatore, dopo lunghi lavori, fu inaugurato nel 1920. Entrando nell’Istituto a sinistra c’era l’ufficio della direzione e a destra la cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù, sulle cui pareti spiccavano i ritratti dei viareggini caduti in guerra, per i quali i ricoverati nell’Istituto avrebbero pregato, secondo il desiderio dei due fondatori. Nella prima pubblicazione del “Foglio Volante” dell’Istituto dei Poveri Vecchi datata 12 settembre 1920, si legge: “Dobbiamo fondare un ricovero per i “Poveri vecchi”, si disse: questa fu l’idea e all’idea seguì subito l’azione, azione intensa, azione decisiva.” Gli inizi dell’opera furono molto incerti ma ben presto cominciarono gli aiuti che si moltiplicarono ogni giorno, ogni ora e che resero possibile l’opera. Furono i viareggini che prestarono gratuitamente la loro opera per i lavori di muratura del fabbricato; furono organizzazioni diverse che contribuirono al mantenimento degli anziani, furono banche e privati che non fecero mancare il loro sostegno ai Poveri Vecchi. A tale proposito è curioso l’invito del foglio volante del 1920: “Donne viareggine, l’Istituto dei Poveri Vecchi s’inaugura oggi, non manchi il vostro aiuto”.
Nel 1922 gli ospiti sono 31 dei quali 14 uomini e 17 donne. Col passare degli anni, però, il numero aumenta rapidamente tanto che si avverte la necessità di ampliare l’Istituto. L’idea è quella di realizzare un nuovo fabbricato nell’area del vecchio cimitero.
Dopo anni di attesa, nel 1928, cominciano le prime esumazioni. Nell’agosto dello stesso anno il perito Attilio Petrucci presenta un progetto e nell’ottobre viene deliberata la soppressione del vecchio cimitero, il cui terreno sarà donato alla Confraternita della Misericordia che, a sua volta lo darà in concessione all’Amministrazione dei Poveri Vecchi per costruire il nuovo edificio.
L’8 settembre 1929 avviene la posa della prima pietra dell’Istituto dei Poveri Vecchi ed il 6 aprile 1931 si provvede al trasferimento degli anziani nella nuova sede. La Casa di Riposo che da allora è sempre rimasta operante sul territorio, recentemente ristrutturata e rinnovata, è stata inaugurata il 6 giugno 2009.
La missione
La storia delle sue origini mette in luce qual è la missione della Casa di Riposo del Sacro Cuore: rivolgersi ad anziani indigenti ed accoglierli qualunque sia la loro condizione sociale ed economica, ispirandosi al messaggio evangelico dell’amore di Dio e del prossimo. Una Casa per vecchi e poveri: persone non necessariamente nullatenenti, ma che non sono più in grado di sopperire a se stesse. L’idea guida che non ha mai abbandonato quanti l’hanno gestita nel tempo, nonostante i cambiamenti che si sono verificati nelle varie epoche storiche, è la centralità della persona. L’Ospite è l’oggetto di ogni cura ed attenzione, non solo dal punto di vista della salute fisica, ma anche mentale e psicologica. Anche se oggi i tempi sono cambiati e forse Dio e Patria sembrano nomi antichi, anche se i vecchi e i poveri non sono più considerati una risorsa, ma piuttosto vite di scarto, la Casa di Riposo intende continuare nella sua missione nonostante le difficoltà e i problemi che si presentano nella gestione della struttura.
Se l’ispirazione cristiana è un tratto distintivo della nostra struttura, ce n’è un altro
ugualmente importante che viene dalle sue origini: il legame profondo con la città di Viareggio ed i suoi abitanti. Fin dall’inizio della sua storia furono i viareggini che la pensarono, ne curarono l’organizzazione, lavorarono alla sua costruzione, parteciparono alla sua stessa vita ed a quella degli ospiti che ci abitavano. Nei primi anni del Novecento, gli anziani, con la loro divisa grigia, le donne con le “pezzuole” in capo, andavano sul lungomare di Viareggio con una cassettina di legno attaccata al collo per chiedere elemosine per la loro Casa: e la città, che era allora la Perla del Tirreno, con i suoi abitanti ed i turisti rispondeva generosamente alle loro richieste.
Da quei tempi Viareggio non si è mai dimenticata dei Poveri Vecchi ed ha continuato ad essere vicina alla Casa di Riposo, materialmente e moralmente, mostrando un affetto solido e profondo, capace di superare difficoltà e cambiamenti epocali.